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18/05/2016
Telecamere per proteggersi dai furti dei dipendenti - Per la Cassazione si possono usare

Secondo la Corte di Cassazione, sez. II Penale, sentenza 16 – 22 gennaio 2015, n. 2890 è possibile usare una telecamera nascosta sul lavoro come prova del furto dei dipendenti.

Sostanzialmente il datore di lavoro può incaricare un investigatore privato di installare una telecamera nascosta sul luogo di lavoro per scoprire eventuali reati dei dipendenti, come la sottrazione o il furto di denaro dalla cassa: in tal caso, l’uso della “videosorveglianza” è del tutto legittimo perché non ha la finalità di controllare il lavoro dei dipendenti (vietata dallo Statuto dei lavoratori).

Le riprese video effettuate dal datore di lavoro dunque sono utilizzabili come prova nel processo.

Non vale la tesi a favore del dipendente secondo cui l’installazione della telecamera sarebbe avvenuta abusivamente perché volutamente nascosta ai dipendenti. Tale obiezione non è accettabile secondo la Cassazione, secondo cui l’impiego, tramite un investigatore privato, di una telecamera nascosta è legittimo se deciso dal datore di lavoro non per il controllo a distanza dei dipendenti, bensì per la “difesa del patrimonio aziendale, attraverso la documentazione di attività potenzialmente criminose". E, infatti, le videoriprese possono certificare il reato del dipendente, beccato a rubare merce dal magazzino o a sottrarre denaro dalla cassa.

Per essere sicuri di poter usare tali prove è indispensabile avvalersi di un investigatore professionista e certificato. Per maggiori informazioni o un preventivo gratuito contattaci subito.

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